Tra Italia e Polonia, buone prassi di inclusione

Uno scambio di buone prassi, un racconto delle rispettive esperienze, la semina di un gemellaggio intellettuale. Per fare di più e meglio l’inclusione.

Ieri mattina abbiamo incontrato una delegazione dell’ente regionale delle politiche sociali di Toruń, una città della Polonia. La delegazione era in visita in Italia per approfondire buone prassi e ha voluto conoscere il programma Habile per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e la nostra esperienza nell’impresa sociale Riesco e nelle aziende profit che supportiamo nei percorsi di inclusione.

Le amiche e gli amici arrivate dalla Polonia sono impegnate su diversi fronti della fragilità: disabilità, emarginazione, povertà, persone private della libertà, minori in famiglie vulnerabili. Per questo abbiamo condiviso il senso più ampio di Habile: rendere accessibile il lavoro per ogni persona, pensando anche a casa, cura, mobilità, divertimento per tutte e tutti, senza barriere. Uno dei temi caldi – per loro e per noi – resta l’ingaggio nella sfida dell’inclusione del mondo profit. Esistono una cultura e una sensibilità crescenti nelle aziende che vanno sempre più colte e valorizzate.

Abbiamo condiviso l’idea che produrre in modo più umano, sostenibile ed inclusivo in fondo non sia solo giusto ma pure conveniente. Per tutte e tutti.



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