“Anch’io so stare al mondo”: il libro di Enrico Ortile sul mattino

«Hai mai pensato che non ne valesse la pena, che la tua disabilità fosse un ostacolo troppo grande?».
Lo ha chiesto una ragazza delle scuole medie di Ponte San Nicolò a uno dei Talents, Enrico Ortile, in un incontro in cui ci aveva coinvolto il campione paralimpico Damiano Marini.
Enrico le ha risposto: «Purtroppo sì. Ci sono stati questi momenti».
«E come hai affrontato la difficoltà?».
«Mi alzo la mattina e vado avanti».

Enrico ha 27 anni, è un giovane nello spettro autistico. Si occupa di data entry, collabora con gli uffici, gestisce i social della nostra rete di cooperative. «Io metto like sui social», riassume lui. Partecipa agli eventi, con le rampe di Lego dei Talents abbiamo girato il Veneto, e poi tappe a Milano, Roma, Bruxelles. In ogni situazione Enrico porta il suo tocco candido, quello di una neurodiversità che vede ciò che non vediamo. E che si alza la mattina e va avanti.

Abbiamo raccolto i suoi racconti – da Candid – perché Enrico è il più sobrio, il meno appariscente dei Talents. Ma la sua presenza lega, ammorbidisce, copre i vuoti che le individualità lasciano. I racconti ci uniscono, ci fanno sentire parte di una storia comune. I racconti devono avere valore: il valore che si sedimenta sulla carta, che puoi sfogliare, il valore che puoi toccare, che trova densità materica in un libro.
La storia di Enrico è stata raccontata la vigilia di Natale dal mattino di Padova, leggi l’articolo qui.


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