Una storia normale, una storia straordinaria, una bella storia

Gianmarco Simonato, tutor di Habile, racconta l’esperienza di inserimento lavorativo di Emanuel al Campo dei Girasoli di Padova.

Alla fine di luglio è iniziata l’avventura di Emanuel a Campo dei Girasoli; è iniziata la sua e la nostra avventura. I timori di dover proteggere Ema, sostenendolo in questa esperienza lavorativa, svaniscono subito il primo giorno.

Emanuel è un ragazzo d’oro, timido, ma disponibile e veramente desideroso di sperimentarsi in nuovi percorsi; Campo dei Girasoli è un locale estivo gestito da giovani, immerso nel verde alle porte di Padova, dove la fanno da padrone buona musica e buon cibo e dove trovano spazio laboratori di diverso tipo.

Quando un soggetto fragile incontra una realtà come lo staff di Campo dei Girasoli allora tutte le paure spariscono, le difficoltà si dissolvono e le abilità si affinano.

I ragazzi del Campo dei Girasoli – individuato in Toba il referente interno per Emanuel – hanno ottimizzato le necessarie comunicazioni tra noi tutor e loro sugli avanzamenti ed eventuali difficoltà che si potevano verificare nell’esperienza lavorativa del nostro.

Toba è il super Barman del locale, grande professionista, con un’empatia che ha fatto sentire fin da subito Ema accolto in un ambiente sereno.

Le prime due settimane sono state necessarie per conoscere e apprendere le competenze che Ema doveva svolgere: l’impaccio iniziale con lo staff e la timidezza nel rapportarsi con gli avventori – proprio grazie al modo accogliente del gruppo – sono deficit che velocemente si sono trasformati in intraprendenza e disinvoltura nella gestione delle sue mansioni.

Così – da un lavoro che doveva essere da similcameriere – Ema ha iniziato ad affiancare gli addetti alla preparazione del cibo e, cosa bellissima, a collaborare con l’organizzazione nell’allestimento e gestione di eventi come compleanni, feste di laurea, ecc…

Dunque tutto rose e fiori?

Naturalmente no, ci sono stati alcuni momenti critici, e sarei stato sorpreso se non ci fossero stati. Ema è giovane e – presa confidenza con il suo lavoro – si è in alcuni momenti adagiato, ma la costante comunicazione tra lo staff e i tutor ha permesso di assestare il percorso del ragazzo.

Vedere il nostro Emanuel, introverso e timido, fare un percorso lavorativo che lo porta a muoversi con disinvoltura e a rapportarsi con i clienti del locale con tranquillità e sicurezza, è stato per tutti noi motivo di orgoglio e una grande conquista. E poi, apprendere da Tommaso, uno dei responsabili di Campo dei Girasoli, che con la prossima stagione estiva vogliono che torni a lavorare con loro, fa pensare che questo ragazzo sta a grandi passi raggiungendo una sua autonomia.

Finita la stagione estiva al Campo dei Girasoli, saluti abbracci e arrivederci, ma due settimane dopo si sono tutti dati appuntamento per un ultimo saluto: hanno grigliato insieme – Ema è un esperto di grigliate – e mangiando, bevendo e chiacchierando ci si è ripromessi di ritrovarsi con la stagione 2024.

Questa è una storia normale, ma proprio perché normale è straordinaria: qui parole spesso abusate come solidarietà e inclusività hanno avuto modo di depositarsi e germogliare.



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