
08 Mag Le storie di Habile: Max, la precisione in magazzino e il dono di capire le persone
“La cosa che mi caratterizza di più? Mi piaccio per quello che sono”. Max Gratton è uno dei volti della cooperativa Riesco, dove viene attuato il programma Habile per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità. Max lavora nel magazzino e si occupa pure di confezionare cestini con i pranzi per le aziende. La prima attività è quella che preferisce: “Il lavoro in magazzino mi dà soddisfazione. Mi permette di muovermi, correre, essere dinamico”.
“Quando faccio quello che mi piace sono preciso, sono felice. So essere molto rompiscatole perché mi incuriosisce vedere le reazioni delle altre persone”. Ha una sua tecnica di maieutica particolare: “Non pongo mai domande perché voglio scoprire le risposte da solo, credo sia più sfidante.”
Max è una persona che non passa inosservata: ha un forte impatto sulle persone che lo circondano e rende spesso frizzanti le relazioni tra colleghi e colleghi alla Riesco. Dal canto suo, ama dichiarare che le altre persone gli sono indifferenti, ma si reputa anche una persona solare e chiacchierona con gli amici e le amiche che riescono a conquistare la sua fiducia.
Gli argomenti di conversazione non gli mancano: “Ho diverse passioni: mi piace la storia, in particolare quella egiziana, e tramite i videogiochi ho imparato tanto sulle vicende storiche. Ma la mia passione più grande è quella dei cosplay, nata 8 anni fa: grazie ai cosplay posso mettere da parte me stesso, ma senza annullarmi. Mi piace il contesto delle fiere, sto all’aria aperta e attorno a me c’è un mondo diverso, che disprezzo di meno”.
Al netto del suo cinismo dichiarato, Max ammette che le persone gli danno “la soddisfazione di farsi conoscere”: ogni persona ha dietro di sé un mondo da esplorare ed in questa esplorazione Max crede di poter giocare la sua “sensibilità speciale” grazie alla quale riesce a percepire sensazioni che le altre persone, distratte, non riescono a sentire: “Sento la stanchezza delle persone e mi incuriosisce farla emergere”. Può essere anche un modo per alleggerire chi si ha di fronte: “Per questo mi è sempre piaciuto il lavoro da barista, l’ho fatto in passato e vorrei farlo ancora: ho la possibilità di vedere persone nuove e intuire le loro paure e le loro gioie. Mi piace cercare di indovinare i loro gusti”.
Nonostante “la sua indifferenza verso l’altra/o” – ribadita a più riprese nel corso dell’intervista – Max sfrutta il suo “dono” di cogliere gli stati d’animo delle altre persone in una spinta continua alla ricerca dell’incontro. L’impatto nel luogo di lavoro è quindi vitale, non mancano le situazioni esuberanti, che poi si legano ad una estetica che contraddistingue il magazziniere che ha saputo regalare interpretazioni di Batman, di Spiderman e pure di tanti protagonisti di Star Wars. Max adora vestirsi di nero, ma quando fa il suo ingresso nei panni dei suoi amati cosplay dismette i toni dark, porta nuovi colori e mette tra parentesi il suo disprezzo verso la realtà. Ricordando a tutte e tutti che essere se stessi – con tutte le varianti dell’immaginario del mondo dei fumetti – rende più felici.