«Eravamo focalizzatə sul lavoratore, la svolta è stata ragionare sul contesto»

Quella di Andrea è una storia di inclusione, un percorso di inserimento lavorativo di persona con disabilità reso possibile dall’efficace collaborazione fra Habile e la Coelme Spa di Santa Maria di Sala (Venezia), azienda leader nelle costruzioni elettromeccaniche con mezzo secolo di storia. Ne parliamo con la dott.ssa Francesca Basso, Hr manager della società.

Come nasce l’incontro con Habile? Da che bisogno partivi?

Abbiamo conosciuto Habile attraverso la cooperativa sociale Riesco Scs, che ci segue per il servizio mensa in azienda. Il bisogno partiva dalla storia di Andrea: volevamo inserirlo nella realtà aziendale e trovargli una mansione specifica. All’inizio era stato occupato all’interno di un contesto – quello del magazzino/officina – ma avevamo riscontrato delle difficoltà e notavamo che in lui cresceva un senso di disagio e ansia, non si sentiva performante nella prestazione, non era all’altezza delle sue e nostre aspettative.

Qual è stata la svolta?

Avevamo bisogno di conoscere meglio il lavoratore attraverso gli occhi di qualcun altro, che avesse una maggiore competenza sui temi delle disabilità. Mi sono fatta delle domande: quale poteva essere il contesto più adatto per Andrea? Non poteva esserci una posizione diversa che in quel momento non stavamo prendendo in considerazione?

E così avete fatto la scelta di affidarvi a un tutor di Habile, il dott. Tommaso Regazzo.

Tommaso ha iniziato l’affiancamento e abbiamo iniziato a sperimentare Andrea in tutti i settori per cercare di capire dove potesse trovare la sua dimensione. In questo percorso raccoglievamo sia i feedback di Tommaso che quelli di Andrea e andavamo a sondare punti di forza e di fragilità. Con il tempo, l’ascolto, il tutoraggio abbiamo costruito una posizione nuova, in uno degli uffici.

Che cosa ha osservato?

Abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo dati e ho visto crescere in Andrea una sicurezza sempre maggiore nell’acquisire le informazioni necessarie. Questo gli ha consentito sia di crearsi nuove competenze sia di veder crescere la propria autostima. Tommaso è stato prezioso perché ha portato un punto di vista esterno rispetto alla nostra azienda e questo confronto ha fatto maturare le riflessioni necessarie a individuare sia un ambiente sia un sistema di relazioni più adatto ad Andrea.

Una sfida non banale.

Il mio impegno è andato nella direzione di stimolare sia il lavoratore che il contesto attorno, non ci si è accontentati di dire «va bene, può arrivare solo fino a qua», ma si è andati oltre. Ho aiutato colleghe e colleghi ad aiutare Andrea, a spingerlo ad essere più performante. C’è stato un impegno condiviso, uno sforzo comune, e il progetto mi pare ben riuscito: lui adesso ha la sua posizione, lo vedo molto sereno, continua ad essere in una fase di crescita personale, e Tommaso ha potuto sganciarsi. I processi si sono avviati, e si sono avviati bene: Andrea ha trovato delle strategie per apprendere, per ricordarsi delle cose in autonomia, senza necessariamente richiedere l’affiancamento.

Habile ha contribuito a creare un contesto inclusivo.

L’affiancamento di Tommaso ad Andrea ci ha permesso di valorizzare alcune persone al nostro interno, di cui non conoscevamo – per esempio – le skill in termini di relazioni, di capacità di affiancare, pazienza e disponibilità a formare. In particolare abbiamo scoperto le abilità di Germana, che lavora con noi da tanti anni. Le abbiamo affidato il tutoraggio interno di Andrea e abbiamo notato la sua capacità, la sua predispisizione. E così l’abbiamo rinforzata dicendole chiaramente che «è questo che vogliamo da te». E cioè che tu supporti il collega, che lo formi, e lei ha saputo essere estremamente generativa. All’inizio eravamo partiti focalizzandoci su Andrea, e invece dovevamo ragionare sul contesto organizzativo.

Coelme ha dimostrato sensibilità, attenzione, capacità di cambiare.

Come in ogni azienda a volte pensi che i processi debbano avvenire in maniera naturale, ma in realtà l’inserimento lavorativo – non solo per le persone con disabilità – è un processo delicato, profondo, serio, che richiede tempo, professionalità e cura. Noi attraversiamo una fase di cambiamento e crescita, negli ultimi due anni sono entrate diverse competenze, soprattutto ingegneristiche. Costruire un clima positivo è fondamentale, e la storia di Andrea – con il supporto di Habile, la scoperta delle «nuove» competenze di Germana, il sistema che si è messo in gioco e ha saputo diventare più inclusivo – ci ha aiutato in queste direzione, rafforzando l’ingaggio di lavoratrici e lavoratori.



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